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Ci sono storie nella vita che vanno raccontate, perché non vengano dimenticate. Mantenerle vive è quasi un dovere. Queste storie «meritevoli» sono quelle che, alle volte, non appaiono, si nascondono dietro a una bella facciata, eppure sono quelle che a conoscerle sono le più affascinanti perché autentiche, schiette, sincere. Per scovarle ci vuole quel giusto mix di curiosità, sensibilità, pazienza; loro non si mettono a nudo, ma aspettano che qualcuno se ne accorga, e solo allora si «lasciano scoprire». Virgilio Ardy, classe 1980, nato e cresciuto a Ivrea, di professione fotografo quelle storie le ha sempre amate, sin da bambino, specie quelle legate alla terra da cui proviene. Da grandissimo appassionato de Lo Storico Carnevale di Ivrea, che ha più volte documentato attraverso i suoi scatti, ha deciso che quello doveva essere la sua storia, da raccontare, però, da dietro le quinte, offrendo una prospettiva del tutto inedita. Con la sua macchina fotografica che porta sempre al collo, Ardy ha fatto un lungo percorso di ricerca durato diversi mesi, per riuscire a scoprire e documentare il grande e straordinario lavoro di preparazione de Lo Storico Carnevale di Ivrea. È entrato in laboratori, vecchie botteghe, officine, magazzini, ha incontrato e parlato con gli artigiani, e ha scoperto quanto uno degli eventi più singolari a livello mondiale, sia un meraviglioso intreccio di storie da raccontare. Dalle sarte che confezionano gli abiti dei protagonisti del Carnevale - tra tutti l’abito da sposa di Violetta e la divisa napoleonica del Generale dello Stato Maggiore - ai sellai che realizzano i finimenti per i cavalli, passando per il liutaio che realizza il piffero canavesano, come da tradizione secolare, solo per citarne alcuni, Ardy si è piacevolmente immerso in quelle storie apprezzandone l’unicità e intuendo l’importanza di farle emergere. Da qui nasce l’idea di questa mostra che raccoglie attraverso una serie di ritratti in bianco e nero gli artefici nascosti dell’evento eporediese per antonomasia. L’esposizione è solo parte di un progetto a più ampio respiro, chiamato “AAA Artigiani Artisti Arance”, nato proprio con l’intento di dar voce al saper fare, al mondo dell’artigianato, al lavoro manifatturiero, a quelle mani sapienti che operano da anni con minuzia e precisione, e che dalla semplice materia prima forgiano pezzi d’arte, riprendendo il significato più antico della parola artigianalità, intesa come insieme di artigianato e arte, proprio a dimostrare come i due ambiti siano legati a doppio filo fin dai tempi più remoti. In mostra ventiquattro fotografie, scattate con il grandangolo da 24mm per entrare letteralmente dentro le botteghe e i laboratori di questi Maestri. «Ho scelto tempi di posa slow» – racconta il fotografo – «per enfatizzare la poesia dei movimenti e rispettare la naturalezza dello sguardo senza immobilizzare la danza che gli artigiani compiono per plasmare la materia. Anche il bianco e nero vuole sottolineare la storicità dei gesti, trasportando lo spettatore in un tempo indefinito sospeso tra tradizione e passione». AAA è così il racconto di eccellenze uniche e sorprendenti, realtà artigiane di inestimabile valore che Virgilio Ardy è riuscito a cogliere e immortalare in tutta la loro bellezza.
Il progetto AAA nasce a metà del 2016, con l’intento di valorizzare il territorio canavesano attraverso la sua massima espressione artigiana e artistica, di cui Lo Storico Carnevale d'Ivrea ne è il simbolo per eccellenza, da più di 200 anni. Oltre alla mostra, il cui scopo è quello di far conoscere il progetto e di coinvolgere altri artigiani e artisti, AAA comprenderà una pubblicazione con le interviste agli artigiani, e una piattaforma web che raccoglierà testi, immagini, video.